Lettera del 6 maggio 1979

Lettera del 6 maggio 1979

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di Stefano Reolon (eploratore – Camerata 12)

Aosta, 6 maggio1979

Mia cara,
è questo ormai il terzo giorno che faccio da convalescente, dopo la vaccinazione di venerdì. Ci hanno prescritto tre giorni di letto e tutti ne hanno approfittato per riposarsi. Venerdì mattina il tenente medico ci ha spiegato le finalità della vaccinazione e come agisce: è un vaccino misto, contro il tifo, il paratifo A e B e contro il tetano; quando poi ha detto che era stato mandato il vaccino tipo vecchio da iniettare per via sottocutanea, cioè sul petto, pensa che uno è svenuto e un altro si è sentito male; infatti tutti speravano ormai di fare l’iniezione intramuscolare come i nostri “padri” del 94° corso. Quando il capitano ha saputo di questo fatto durante l’adunata, si è un po’ arrabbiato per questi due “coraggiosi” e ha detto loro: “Cosa fareste allora davanti ad una baionetta?”
La coda per le iniezioni è iniziata il pomeriggio alle 15; io l’ho fatta verso le 15:30 : eravamo tutti in fila a petto nudo ed il capitano in persona assisteva per vedere se qualcuno aveva paura! Io non ho sentito niente al momento, però verso sera si sentiva un po’ di prurito e qualcuno aveva anche dolore. Io mi sono sentito un po’ di febbre venerdì sera e ieri avevo il braccio sinistro tutto indolenzito (come tutti, del resto; anzi qualcuno stava anche peggio), però è una reazione normale, perché l’organismo sta reagendo e sta preparando gli anticorpi. In questi giorni mi sembra quasi di essere a casa, disteso sul letto anche tutto il giorno, senza preoccupazioni per la sveglia, per l’adunata, per il letto da sistemare.
Sono preoccupato per la licenza assai scarsa che ci daranno, ma anche se sono soltanto 36 ore, verrò lo stesso a Belluno; partendo alle 13 da Aosta arriverei alle 22 di sera e poi dovrei partire il giorno dopo alle 13:44 per rientrare entro mezzanotte. Potremo stare poco insieme, ma spero tanto che più tardi ne diano ancora qualcuna, magari da 48 ore. Per “Ferragosto” avremo in ogni caso la licenza ministeriale di 5 giorni; sarebbe bello se fosse un po’ prima perché ormai dopo un mese o poco più avremo finito il corso. Voglio ora darti alcune date che ci hanno comunicato (salvo variazioni future per qualcuna): il 25 maggio ci sarà la seconda vaccinazione con altri 3 giorni di riposo, il 16 giugno il giuramento e la prima valutazione globale, il 3 agosto ci sarà l’attribuzione della qualifica di A.U.C. scelto e il giorno dopo la 2a valutazione, dal 3 al 15 settembre c’è l’esercitazione fuori sede (in pratica il campo estivo), dal 17 al 21 attività fisica di massa, il 24 settembre termina il corso (giorno più bello!) e dal 25 al 6 ottobre c’è la licenza di fine corso, infine il 7 ottobre la nomina ad Ufficiale e l’8 l’inizio del servizio come ufficiale di prima nomina.
Sto già aspettando con ansia i mesi di agosto e settembre, quando potremo finalmente passare qualche giorno insieme. Finalmente la prossima settimana potremo muoverci, perché ci portano al poligono per sparare e poi in palestra di roccia per parlarci di sci e alpinismo. Non vedo l’ora di muovermi un po’, perché mi sento in gabbia e anche per vedere un po’ meglio i dintorni di Aosta.
Ogni giorno che passa ci si accorge di quanto tempo ci fanno perdere inutilmente; si imparano molte cose, e per me anche interessanti, però ci sono tante altre cose che sembrano veramente inutili o sorpassate ai nostri giorni, ma che però formano la struttura dell’esercito e ne proseguono la tradizione. Tra queste la mania quasi ossessiva della pulizia: sarà perché l’ambiente è vecchiotto o per i lavori in corso, ma più si pulisce e più è sporco il giorno dopo, sempre tutto pieno di polvere; e perché anche durante il giorno dobbiamo sempre girare con le pedule o gli scarponi, sporcando continuamente corridoi e camerate. Nel cortile poi, con il vento che soffia sempre, la polvere gira in continuazione e scopare sembra proprio un lavoro inutile.
C’è poi tutto ciò che riguarda l’istruzione formale, cioè l’attenti, il riposo, come si marcia, come si saluta e ci si presenta ad un superiore (senza sbagliare neanche un passo od un movimento) parlando sempre ad alta voce ecc. ecc. Comunque passerà anche tutto questo, e quando sarò ufficiale dovrò io insegnare tutto questo ai miei alpini. Con il pensiero che va a te e alle nostre belle montagne, il tempo passa più piacevolmente e quando posso parlare con te mi si risolleva il morale, specialmente dopo una giornata particolarmente dura. Ora ti saluto perché è l’ora del rancio (quasi le 12).
Ciao

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